Additivi alimentari: l'opinione di EFSA
Nuove opinioni di EFSA su: complessi rameici della clorofilla E141(i), acido sorbico E200, Glicoside Steviolo E960 e altri additivi
La nuova opinione scientifica di EFSA per quanto riguarda i seguenti additivi alimentari:
• Complessi rameici della clorofilla E 141(i) e della clorofillina E 141 (ii);
• Acido sorbico E200, potassio sorbato E202 e calcio sorbato E203;
• Glicoside Steviolo E 960
- Complessi rameici della clorofilla E 141(i) e della clorofillina E 141 (ii)
A seguito di una richiesta da parte della Commissione Europea nel rivalutare l’uso di questi due additivi alimentari, EFSA ha concluso che, vista l’insufficienza di dati in termini di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione (ADME), dati di genotossicità, tossicità cronica, carcinogenesi e di reprotossicità, la sicurezza nell’uso di questi additivi e la loro ADI (accettable daily intake) non può essere stimata in modo appropriato.
Per tali motivi, il corrente valore di ADI dovrebbe essere ritirato.
Il Panel di EFSA raccomanda poi di rispettare i massimi valori di impurezza permessi (arsenico, piombo, mercurio e cadmio): la loro concentrazione massima deve essere rivista al fine di evitare che l’uso di questi additivi non rappresenti una considerevole via di esposizione per queste sostanze.
Per approfondimenti visita il link qui sotto.
- Acido sorbico E200, potassio sorbato E202 e calcio sorbato E203
Sempre in merito ad una richiesta da parte della Commissione Europea, EFSA ha rivalutato la sicurezza di queste sostanze come additivi. Usando il massimo livello di esposizione teorico e basandosi sulle abitudini alimentari di certi gruppi di persone, EFSA ha notato che, per alcuni di essi, il consumo di questi conservanti supera la corrente T-ADI (temporary acceptable daily intake) stimata (3mg/kg bw/day).
Data la mancanza di alcuni dati come lo studio di genotossicità per il calcio sorbato e ulteriori studi di reprotossicità nel ratto, EFSA ha stabilito che per una corretta stima di ADI questi dati sono necessari.
EFSA poi raccomanda che i livelli di impurità (piombo, mercurio e arsenico) presenti in questi additivi sia controllata e rivista al fine di assicurarsi che questi additivi non rappresentino una significativa via di esposizione nel cibo per questi metalli.
Infine, EFSA afferma che ulteriori studi devono essere condotti per verificare la formazione di eventuali prodotti di reazione durante il processo di produzione e stoccaggio del cibo stesso, specialmente quando gli additivi acido sorbico, potassio sorbato o calcio sorbato vengono usati in concomitanza con acido ascorbico e in presenza di Sali di ferro o nitriti.
Per approfondimenti visita il link qui sotto.
- Glicoside Steviolo E 960
La Commissione Europea ha richiesto di estendere la dose permessa di questo dolcificante negli alimenti.
La dose massima permessa (maximum permitted levels MPLs), è regolamentata dal Regolamento (CE) n° 1333/2008, allegato II. EFSA nel 2010 ha stabilito una ADI pari a 4 mg/kg/bw, valore successivamente rivisto ed esteso in una seconda valutazione avvenuta nel 2014.
Nello specifico, la richiesta consiste nell’estendere la corrente dose permessa nelle bevande (come cappuccino, caffè espresso, infusi di erbe, te) da 10mg/L fino a 29mg/L.
In seguito ad uno studio su 5 gruppi di popolazione (infanti, bambini, adolescenti, adulti ed anziani), EFSA ha concluso che il loro consumo di dolcificante è inferiore (infanti a parte) 4mg/L.
EFSA ha quindi concluso che la stima dell’esposizione del Glicoside Steviolo E 960 è simile alla stima fatta nel 2014. Per tale ragione, l’esito della valutazione di sicurezza per la salute non cambia.
• Complessi rameici della clorofilla E 141(i) e della clorofillina E 141 (ii);
• Acido sorbico E200, potassio sorbato E202 e calcio sorbato E203;
• Glicoside Steviolo E 960
- Complessi rameici della clorofilla E 141(i) e della clorofillina E 141 (ii)
A seguito di una richiesta da parte della Commissione Europea nel rivalutare l’uso di questi due additivi alimentari, EFSA ha concluso che, vista l’insufficienza di dati in termini di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione (ADME), dati di genotossicità, tossicità cronica, carcinogenesi e di reprotossicità, la sicurezza nell’uso di questi additivi e la loro ADI (accettable daily intake) non può essere stimata in modo appropriato.
Per tali motivi, il corrente valore di ADI dovrebbe essere ritirato.
Il Panel di EFSA raccomanda poi di rispettare i massimi valori di impurezza permessi (arsenico, piombo, mercurio e cadmio): la loro concentrazione massima deve essere rivista al fine di evitare che l’uso di questi additivi non rappresenti una considerevole via di esposizione per queste sostanze.
Per approfondimenti visita il link qui sotto.
- Acido sorbico E200, potassio sorbato E202 e calcio sorbato E203
Sempre in merito ad una richiesta da parte della Commissione Europea, EFSA ha rivalutato la sicurezza di queste sostanze come additivi. Usando il massimo livello di esposizione teorico e basandosi sulle abitudini alimentari di certi gruppi di persone, EFSA ha notato che, per alcuni di essi, il consumo di questi conservanti supera la corrente T-ADI (temporary acceptable daily intake) stimata (3mg/kg bw/day).
Data la mancanza di alcuni dati come lo studio di genotossicità per il calcio sorbato e ulteriori studi di reprotossicità nel ratto, EFSA ha stabilito che per una corretta stima di ADI questi dati sono necessari.
EFSA poi raccomanda che i livelli di impurità (piombo, mercurio e arsenico) presenti in questi additivi sia controllata e rivista al fine di assicurarsi che questi additivi non rappresentino una significativa via di esposizione nel cibo per questi metalli.
Infine, EFSA afferma che ulteriori studi devono essere condotti per verificare la formazione di eventuali prodotti di reazione durante il processo di produzione e stoccaggio del cibo stesso, specialmente quando gli additivi acido sorbico, potassio sorbato o calcio sorbato vengono usati in concomitanza con acido ascorbico e in presenza di Sali di ferro o nitriti.
Per approfondimenti visita il link qui sotto.
- Glicoside Steviolo E 960
La Commissione Europea ha richiesto di estendere la dose permessa di questo dolcificante negli alimenti.
La dose massima permessa (maximum permitted levels MPLs), è regolamentata dal Regolamento (CE) n° 1333/2008, allegato II. EFSA nel 2010 ha stabilito una ADI pari a 4 mg/kg/bw, valore successivamente rivisto ed esteso in una seconda valutazione avvenuta nel 2014.
Nello specifico, la richiesta consiste nell’estendere la corrente dose permessa nelle bevande (come cappuccino, caffè espresso, infusi di erbe, te) da 10mg/L fino a 29mg/L.
In seguito ad uno studio su 5 gruppi di popolazione (infanti, bambini, adolescenti, adulti ed anziani), EFSA ha concluso che il loro consumo di dolcificante è inferiore (infanti a parte) 4mg/L.
EFSA ha quindi concluso che la stima dell’esposizione del Glicoside Steviolo E 960 è simile alla stima fatta nel 2014. Per tale ragione, l’esito della valutazione di sicurezza per la salute non cambia.
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