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Sicurezza prodotto

Coronavirus e prodotti ingannevoli: l’Europa monitora la situazione per garantire risposte adeguate alle pratiche ingannevoli

Le autorità nazionali e la Commissione collaborano per impedire la presenza sul mercato di prodotti ingannevoli

L'epidemia di Coronavirus ha purtroppo offerto nuove opportunità ai truffatori di trarre profitto dall'elevata domanda del mercato di prodotti disinfettanti, per l’igiene, kit diagnostici, mascherine ecc. Le frodi si verificano per prodotti provenienti da Extra UE ma anche per prodotti dell’Unione. Le autorità si muovono quindi su entrambi i fronti.

 

Prodotti importati

L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha avviato un'indagine sulle importazioni di falsi prodotti correlati a COVID-19, che sono inefficaci o addirittura dannosi per la salute. L'OLAF e le amministrazioni doganali nazionali stanno collaborando per impedire a questi prodotti contraffatti pericolosi o vietati di entrare nell'UE.

Gli stati membri sono i primi ad avere l’obbligo di denuncia dei casi sospetti di frode e attività illecite, ma l’OLAF offre la possibilità di collaborare attivamente con il programma di controllo accogliendo le denunce di sospette frodi (ovvero irregolarità commesse volontariamente) attraverso il modulo disponibile cliccando QUI.

I casi di pertinenza dell’OLAF riguardano:

  • frode o altre gravi irregolarità che possano avere conseguenze negative sui fondi pubblici dell'UE, che si tratti di entrate, spese o attivi detenuti dalle istituzioni dell'UE;
  • gravi inadempimenti degli obblighi professionali da parte dei membri o del personale delle istituzioni e degli organi dell'UE.

Viceversa, OLAF non può gestire:

  • frode senza conseguenze finanziarie sui fondi pubblici dell'UE. Opportuno denunciare tali casi alla polizia nazionale;
  • corruzione in cui non sono coinvolti membri o personale delle istituzioni e degli organi dell'UE. Opportuno denunciate tali casi alla polizia nazionale;
  • uso fraudolento del logo dell'UE o del nome delle istituzioni dell'UE.

L’esperienza di questi mesi mostra che i prodotti importati illegalmente entrano sul mercato soprattutto attraverso il commercio on-line e arrivano direttamente a casa del consumatore, anche se esistono altre possibili vie di entrata in Europa.

 

Prodotti europei

Anche all’interno dell’Europa si è verificata una proliferazione di tecniche di marketing ingannevoli su piattaforme online per sfruttare le paure dei consumatori al fine di vendere prodotti, come maschere protettive, detergenti o altre sostanze, dichiarando erroneamente che possono prevenire o curare un'infezione con COVID-19.

Le autorità di protezione dei consumatori (CPC) sono attualmente in stato di massima allerta e collaboreranno strettamente tra loro in tutta l'UE e con la Commissione, nonché con altre autorità pertinenti (ad es. autorità sanitarie) a livello nazionale, per garantire una pronta risposta a queste pratiche ingannevoli e truffe.

A livello italiano, l’Autorità garante della concorrenza e della tutela dei consumatori (AGCM) sta monitorando il mercato ed è già intervenuta in alcuni casi. Per una panoramica sulle segnalazioni più comuni della violazione del diritto dei consumatori dell'UE nel contesto del recente scoppio del Coronavirus e per i riferimenti normativi di veda il documento common position of CPC authorities

 

Fonti:

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