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Sicurezza aziendale

Sentenza del Tribunale Europeo di annullamento del Regolamento Delegato (UE) 2020/217 circa la classificazione come cancerogeno del biossido di titanio

Possibile annullamento della classificazione come sospetto cancerogeno per il biossido di titanio

Il Tribunale Europeo, con la sentenza pronunciata in sezione ampliata in tre cause riunite (T-279/20, T-283/20 e T-288/20.), annulla il Regolamento Delegato (UE) 2020/217 nella parte relativa alla classificazione e all’etichettatura armonizzate del biossido di titanio come cancerogeno di categoria 2 H351.

Questa sentenza potrebbe portare alla promulgazione di un Regolamento delegato che annullerebbe la classificazione della sostanza come sospettata di essere cancerogena per l’uomo, per inalazione, sotto forma di polvere contenente l’1% o più di particelle con diametro inferiore o pari a 10 μm.

L’Europa è dunque chiamata a riempire il vuoto normativo originatosi a seguito di questa sentenza, legiferando di conseguenza. La Commissione Europea, infatti, ha tempo 2 mesi e 10 giorni dalla data di sentenza per impugnare la sentenza del Tribunale davanti alla Corte di Giustizia e far sì che la Corte possa prendere la decisione finale.

È evidente come un eventuale annullamento possa incidere sulla revisione delle Schede dati di sicurezza prodotte, ma è altrettanto evidente come la decisione sia ancora da ufficializzare;

Ricordiamo infatti che:

  • ad oggi la classificazione da XIV ATP continua ad applicarsi, in quanto il Reg. Del. (UE) 2020/217 non è ancora stato modificato in alcun modo;
  • potrebbe un domani uscire un regolamento che annullerà la classificazione armonizzata del biossido di titanio modificando opportunamente il Reg. Del. (UE) 2020/217, ma ciò dipenderà dalle intenzioni della Commissione Europea e, in caso questa decidesse di impugnare la sentenza del Tribunale, la decisione finale sarrà comunque presa dalla Corte di Giustizia.

Le aziende interessate a questo cambiamento dovranno dunque attendere pazientemente aggiornamenti a riguardo, che possiamo presumere non arrivino prima dei prossimi 3 mesi.
 

Fonte: Corte di Giustizia dell'Unione europea

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