I valori limite di esposizione professionale per la valutazione del rischio chimico
Continuiamo con il decimo capitolo della nostra rubrica dedicata al rischio chimico
Ritorna, puntuale come un orologio svizzero, la nostra linea editoriale dedicata alla valutazione del rischio chimico in azienda (che, ricordiamo, potrete trovare tutti gli articoli pubblicati sinora nella sezione Domande Frequenti del nostro sito sotto la rubrica dal titolo chimica come opportunità).
In questa decima puntata parleremo di un tema che possiamo definirlo come il cuore pulsante della valutazione del rischio chimico: oggi vi presentiamo i Valori Limite di Esposizione Professionale. Nella Comunità Europea si trovano delle precise regola che disciplinano le modalità per effettuare una corretta valutazione del rischio chimico: esse sono contenute in specifici Regolamenti, Direttive o Raccomandazioni. In Italia tali testi normativi sono contenuti in atti di recepimento degli stessi (ad. Es. Decreti Leggi o Decreti Ministeriali). In relazione ai valori limite di esposizione, però, la normativa comunitaria è costituita da molteplici Direttive che sono state recepite in Italia e raccolte nell’Allegato XXXVIII del D.Lgs. 81/2008 e smi.
A queste si dovrà ovviamente aggiungere anche il contributo del Regolamento REACH sulle sostanze chimiche, il quale prevede la formulazione da parte del registrante/importatore di nuovi limiti di esposizione, anche in questo caso con valenza legale.
Per capire quali sono i diversi tipi di Valori Limite vi invitiamo a leggere l'articolo cliccando sul pulsante verde qui sotto. Se invece vi piacerebbe leggere gli altri nove episodi di questa rubrica, basterà cliccare sul pulsante bianco.
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