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Sicurezza prodotto

Disponibile il primo standard di riferimento per il ruolo del Responsabile SDS ed Esperto Sistema Rifiuti

Lo standard, pubblicato come prassi UNI, definisce per la prima volta i requisiti professionali delle due figure

La nuova prassi UNI/PdR 60:2019, recentemente pubblicata, fornisce le prime linee guida per la definizione dei requisiti professionali dell’esperto del ciclo di vita delle sostanze, figura che si declina nel Responsabile Schede di Sicurezza (RSDS) e nell’Esperto Sistema Rifiuti (ESR), definendone anche le attività, i compiti, le conoscenze, abilità e competenze necessarie.

La prassi individua le seguenti attività in capo all’RSDS:

  • La valutazione delle SDS in ingresso ricevute da fornitori EU/EEA;
  • La redazione delle SDS delle sostanze/miscele importate da fuori EU/EEA;
  • La redazione delle SDS delle sostanze/miscele immesse sul mercato nell’UE/EEA.

Si sottolinea che tali attività includono la valutazione e la redazione degli scenari di esposizione allegati alle schede di sicurezza, quando richiesti dal Regolamento REACH.

Secondo la prassi UNI, i compiti dell’ESR dovrebbero invece essere l’identificazione dei rifiuti aziendali, la verifica della corretta attribuzione del codice CER e del corretto stoccaggio, la cooperazione con il Datore di Lavoro e l’RSPP nella definizione dei rischi legati al rifiuto e nell’addestramento del personale, la gestione di eventuali analisi da effettuarsi sui rifiuti, la redazione della scheda di caratterizzazione del rifiuto, l’affiancamento del Responsabile Tecnico nella gestione del trasporto e della documentazione di trasporto, la redazione della scheda ADR, la verifica dei registri di carico/scarico e dei FIR.

La prassi prevede che la qualifica della figura professionale di RSDS o ESR avvenga attraverso il superamento di un esame composto di n.1 prova scritta, n. 1 prova di simulazione di situazioni reali, n. 1 prova orale, ciascuna delle quali deve essere superata.

È inoltre stabilito un codice deontologico che comprende doveri verso lo Stato, la Società, le Associazioni professionali, i Clienti, i Collaboratori e dei doveri etici generali.

La prassi è di recentissima pubblicazione, e per questo motivo ci siamo subito attivati per valutare la possibilità di certificare e/o formare adeguatamente le figure professionali coinvolte in tali mansioni.

Fonte: UNI

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