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Sicurezza prodotto

Nuova tassa proposta in Svezia su prodotti tessili contenenti sostanze di Candidate List

L’Europa muove passi sempre più decisi verso l’abbandono delle sostanze SVHC

Nel contesto della sempre più accesa attenzione che in Europa si sta dedicando alla sicurezza chimica degli articoli, si inserisce una nuova proposta di legge nazionale attualmente al vaglio del Governo Svedese. La proposta somiglia decisamente a quella già approvata nel 2017, che ha introdotto una tassazione per l’elettronica contenente alcuni specifici ritardanti di fiamma pericolosi. Oggi invece, l’interesse della Svezia si concentra sugli articoli tessili, in particolare su scarpe e abbigliamento, per i quali la Svezia sta valutando una tassa il cui ammontare sarebbe stabilito per chilogrammo di prodotto e subirebbe una decisa riduzione pari al 95% nel caso il prodotto non contenga sostanze identificate come Substances of Very High Concern nella Candidate List né sostanze non ancora identificate come tali ma che presentino una equivalente pericolosità. Ricordiamo quindi che una sostanza può essere identificata come SVHC se risponde ad uno sei seguenti criteri:

  • cancerogenicità, categoria 1A o 1B, ai sensi del Regolamento CLP;
  • mutagenicità sulle cellule germinali, categoria 1A o 1B, ai sensi del Regolamento CLP;
  • tossicità per la riproduzione, categoria 1A o 1B, ai sensi del Regolamento CLP;
  • sostanza persistente, bioaccumulabile e tossica o molto persistente e molto bioaccumulabile;
  • proprietà che perturbano il sistema endocrino.

Una quota aggiuntiva sarebbe inoltre richiesta nel caso il prodotto contenga PFAS, sostanze utilizzate nei capi impermeabili.

L’iniziativa è chiaramente mirata ad incentivare la sostituzione delle sostanze SVHC-CL, attraverso una penalizzazione economica alle aziende che non intendono procedere in questa direzione, e si allinea all’obiettivo sempre più chiaro dell’Unione Europea che è l’abbondono di tali sostanze per avere nel mercato prodotti più sicuri.

La proposta di legge prevede l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, se approvate, nel 2021. Sebbene quindi alcuni standard del mondo tessile già prevedano l’assenza di sostanze SVHC-CL, raccomandiamo alle aziende del settore, interessate ad esportare i propri prodotti nel mercato svedese, di monitorare con grande cura la presenza di queste sostanze all’interno dei propri articoli anche attraverso accertamenti con i propri fornitori ed eventualmente valutare la presenza di alternative.

 

Fonte: Regeringe

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