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Possibile rinvio al 2024 della revisione del Regolamento REACH prevista per marzo 2023

Una lettera di otto funzionari europei fa nascere il sospetto che l’Europa voglia posticipare la revisione del Regolamento REACH per motivi legati alla guerra in Ucraina

Ad ottobre 2022 è uscita la nuova agenda sui lavori che l’Europa intende portare avanti o avviare nel prossimo 2023.

L’agenda è fitta di impegni, e tra questi spicca la revisione del Regolamento (CE) 1907/2006 (REACH); tale modifica, prevista inizialmente per marzo 2023, pare che subirà alcuni ritardi, con la firma delle più importanti decisioni non prima dell’ultimo trimestre del 2023 o più probabilmente nel 2024.

Preoccupati per l’attuale situazione, il 4 ottobre 2022 otto europarlamentari hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. In tale documento i rappresentanti degli Stati di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo e Norvegia hanno espresso la loro preoccupazione in merito a un possibile ritardo nell’implementazione delle decisioni più importanti relative alle revisioni del Regolamento REACH. Gli alti funzionari invitano a non tardare nelle discussioni di questi temi fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo zero-pollution che l’Europa si è prefissata di raggiungere con il Green Deal nel 2050.

L’obiettivo zero-pollution, che coinvolge tutta la filiera produttiva, basa le sue fondamenta, tra i vari provvedimenti, anche sul Regolamento REACH.

Il raggiungimento di tale traguardo passa attraverso il concetto di sostenibilità di filiera non solo in termini energetici, come siamo soliti vedere nell’Eco Design, ma anche attraverso un approvvigionamento responsabile e un utilizzo consapevole delle sostanze e delle materie. La sostenibilità in termini di salvaguardia della salute umana e dell’ambiente si basa sulle definizioni di pericolosità di una sostanza fornite dal Regolamento (CE) 1907/2006 (REACH) e dal Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP). L’Europa, tuttavia, sta facendo un passo avanti rispetto alle tematiche proposte nel Reg. REACH andando a valutare, nel raggiungere i suoi obbiettivi, non solo gli impatti sulla salute dell’uomo e dell’ambiente ma anche l’impatto socioeconomico che l’uso di sostanze nocive può avere. È chiaro che il Regolamento REACH, cardine di tale movimento, non può restare indietro.

L’attuale situazione europea, tuttavia, ha portato la Commissione a rivolgere la propria attenzione a temi umanitari importanti. L’attuale conflitto in Ucraina e gli strascichi della pandemia, hanno lasciato ben poco tempo a disposizione per discutere della revisione del quadro regolatorio chimico dell’UE, tra cui la revisione del Reg. REACH spicca decisamente.. L’importanza dell’argomento è indiscussa e le decisioni in merito devono essere prese con la massima distensione e attenzione poiché determineranno l’importante ruolo che l’Europa avrà sul raggiungimento degli obiettivi mondiali.


Fonte: Commissione europea (1 e 2)

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