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Sicurezza prodotto

Primi commenti alla roadmap che probabilmente porterà alla modifica del Reg. REACH

Riassunto dei commenti relativi alle possibili novità in materia di autorizzazione

Come vi avevamo anticipato in una news precedente, la Commissione europea ha pubblicato una roadmap che riassume le possibili modifiche ai regolamenti REACH e CLP.

La roadmap rientra nel progetto di applicazione dei principi espressi nel Green Deal europeo, con particolare riferimento agli obiettivi previsti nel contesto della Chemicals Strategy for Sustainability: Towards a Toxic-free Environment.

Alcune delle modifiche al Reg. REACH presentate nella roadmap riguardavano il processo di autorizzazione, in particolare:

  • fornire chiarimenti e semplificazioni delle disposizioni attuali;
  • introdurre la possibilità di presentare delle domande di autorizzazione nazionali per le applicazioni più semplici;
  • eliminare il titolo riferito al processo di autorizzazione dal Reg. REACH;
  • integrare i sistemi di autorizzazione e restrizione REACH in un unico atto normativo e il miglioramento dell'interfaccia con altri atti legislativi (integrare le azioni nell'ambito dell'azione di valutazione unica di una sostanza nell'ambito della strategia sulle sostanze chimiche).

Successivamente alla pubblicazione della roadmap si è aperto il periodo di consultazione, che ha visto attivi diversi Stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.

In generale, i commenti ricevuti sono stati critici rispetto alle novità proposte; diversi Stati, infatti, hanno puntato il dito sull’importanza del processo di autorizzazione e di come questo stia portando alla riduzione progressiva dell’impiego di SVHC in Europa. È stata decisamente apprezzata la proposta di fornire chiarimenti sulle disposizioni attuali, che per alcuni aspetti a oggi sono in parte aperte a interpretazioni.


La Svezia ha addirittura proposto di aggiungere un allegato al Reg. REACH in cui vengano definiti i requisiti di richiesta di autorizzazione, oltre a requisiti più stringenti in riferimento all'analisi delle alternative. La Svezia ha inoltre commentato, facendo riferimento al caso del piombo cromato, che qualora un richiedente non dovesse assolvere l’onere della prova è corretto che l’autorizzazione non venga concessa, tuttavia ritiene che in questo caso debba essere previsto un “period of grace” (periodo transitorio) onde evitare l’interruzione repentina della produzione e le relative criticità socio-economiche. La Svezia si è opposta alla rimozione della Candidate List dal Reg. REACH.

Commenti sono giunti anche in merito alla “autorizzazione nazionale”, in generale non apprezzata come possibilità, soprattutto perché sposterebbe la responsabilità dalla Commissione europea al singolo stato membro.


Il Belgio ha inviato un commento strutturato in cui effettua diverse richieste alla Commissione europea. Alcune di queste riguardano:

  • introduzione di una definizione specifica nel testo legislativo di “alternativa adeguata", "fattibilità tecnica/economica e "disponibilità delle alternative";
  • introduzione del concetto di "uso essenziale" al processo di autorizzazione;
  • scambio di informazioni e migliori pratiche sulle misure di gestione dei rischi, la sostituzione e i modelli di business green;
  • maggiore assistenza alle PMI per la sostituzione.

Il Belgio infine chiede ai comitati tecnici di ECHA (RAC e SEAC) di avere un ruolo più forte durante la valutazione dei dossier, ad esempio propone che il RAC possa proporre delle misure aggiuntive di gestione del rischio, o delle condizioni operative aggiuntive per migliorare le proprie opinioni espresse sui dossier di autorizzazione.


In definitiva, la roadmap presenta modifiche importanti al processo di autorizzazione che tuttavia non sono state generalmente accolte favorevolmente dagli Stati membri e dai vari stakeholders che hanno espresso i propri commenti.

Ora la palla torna alla Commissione europea, ma dovremo attendere la fine del 2022 per poter conoscere la proposta legislativa che verrà. Vi terremo aggiornati su eventuali novità in merito.


Fonte: Commissione europea

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