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Sicurezza prodotto

Pubblicata la bozza di restrizione REACH sui PFCAs (acidi perfluorocarbossilici C9-C14)

La restrizione in bozza andrà a sostituirsi alla restrizione REACH n. 68 sul PFOA, i suoi sali e i composti correlati

La Commissione Europea il 3 agosto scorso ha notificato alla WTO (World Trade Organization) l’intenzione di proporre una restrizione sui “C9-C14 PFCAs” (acidi perfluorocarbossilici con un numero di atomi di carbonio in catena compreso tra 9 e 14) i loro sali e i composti ad essi correlati.

Queste sostanze possono essere infatti adottate dall’industria per ovviare alle restrizioni in vigore sul PFOA e i suoi composti imposte dai Regolamenti (UE) 2017/1000 e (UE) 2020/784.

La restrizione REACH in bozza mira pertanto ad evitare la cosiddetta “regrettable substitution”, cioè l’utilizzo dei PFCAs al posto del PFOA e dei suoi composti correlati nelle medesime applicazioni.

I PFCAs corrispondono ad un’ampia classe di sostanze e si ritrovano come sottoprodotti inevitabili nella produzione di sostanze fluorurate, quali il PFOA. Presentano in molti casi gli stessi livelli di preoccupazione del PFOA e dei suoi composti correlati: tossicità per la riproduzione ed elevate persistenza e bioacumulabilità a livello ambientale. Molti PFCAs sono già stati oggetto di regolamentazione specifica negli ultimi anni, quali ad esempio:

  • PFNA e PFDA (acidi perfluorocarbossilici a 9 e 10 atomi di carbonio rispettivamente) sono stati inclusi in Candidate List nel 2015 e nel 2017 come reprotossici e PBT (oltre ad essere armonizzati come Carc. 2 H351);
  • PFUnDA, PFDoDA, PFTrDA, PFTDA (acidi perfluorocarbossilici a 11, 12, 13 e 14 atomi di carbonio rispettivamente) sono stati inclusi in Candidate List nel 2012 come sostanze vPvB;

Nella proposta di restrizione dei PFCAs sono previsti limiti di concentrazioni massime tollerabili in sostanze, miscele ed articoli, nonché deroghe specifiche che sono ad oggi oggetto di dibattito da parte di alcune associazioni, che ne contestano i limiti. Infatti il testo reso noto dalla Commissione Europea prevede in generale una soglia massima di PFCAs e suoi sali pari a 25 ppb di concentrazione mentre per i composti correlati a C9-C14 PFCAs la soglia massima prevista è pari a 260 ppb.

La proposta prevede anche deroghe a tali restrizioni generali; esse sono previste nel caso di polveri di PTFE utilizzate nel Teflon, polveri di PTFE utilizzate in lubrificanti e coatings, elastomeri e gomme sintetiche.

Nel testo della proposta sono presenti altre deroghe per applicazioni settoriali che dovrebbero concedere ulteriore tempo prima dell’entrata in vigore della restrizione. Tra le altre citiamo a titolo informativo i dispositivi medici, tessili, semiconduttori, schiume antiincendio.

La restrizione proposta sostituirà l’attuale restrizione n. 68 dell’Allegato XVII del Reg. REACH sul PFOA, i suoi sali e i composti correlati, che sono già soggetti a restrizione ai sensi della normativa POPs II, mediante il Reg. (UE) 2020/784.

Quando dunque il testo della proposta verrà approvato e la restrizione n.68 del Regolamento REACH farà riferimento ai PFCAs, verrà risolta la contraddizione attualmente presente a livello legislativo che vede il PFOA, i suoi sali e i suoi composti, ristretti da due regolamenti (REACH e POPs II appunto) in maniera leggermente diversa tra loro. Il testo potrebbe essere adottato dalla Commissione Europea nella prima metà del 2021.

Dovremo pertanto attendere come di consueto la conclusione del processo e la pubblicazione del regolamento definitivo che modificherà l’Allegato XVII del Reg. REACH. I tempi di applicazione della restrizione verranno specificati nel testo ufficiale del Regolamento (di norma si tratta di 18 mesi dopo la pubblicazione e l’entrata in vigore del testo).

Fonti:

 

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