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Sicurezza prodotto

L’ente di valutazione europeo ha pubblicato il proprio parere circa tre possibili nuove restrizioni RoHS

Le possibili restrizioni riguardano il TBBP-A, le MCCP ed il triossido di antimonio

L’Öko-Institut (Institute for Applied Ecology) ha aperto una fase di consultazione pubblica nel contesto della valutazione appena conclusa che raccomanda l’introduzione di nuove restrizioni RoHS. Le restrizioni coinvolgerebbero le seguenti sostanze:

  • Tetrabromobisfenolo A (TBBP-A);
  • Paraffine clorurate a media catena (MCCPs);
  • Triossido di antimonio.
TBBP-A

Il TBBP-A è comunemente utilizzato come precursore nella produzione di resine epossidiche bromurate che agiscono da ritardanti di fiamma nei circuiti stampati e come ritardante di fiamma tal quale nei componenti termoplastici (es. ABS, HIPS). Il TBBP-A rappresenta un grave pericolo per l’ambiente acquatico e sussistono gravi motivi di preoccupazione anche per gli effetti sulla salute dell’uomo. L’organismo di valutazione ha pertanto suggerito per il TBBP-A un valore limite dello 0,1% in peso nei materiali omogenei, considerate l’esistenza di alternative già disponibili sul mercato (primi fra tutti i composti del fosforo) ed inoltre la possibilità di eliminare l’uso della sostanza utilizzando altre tipologie di plastiche come PC e PPE.

Paraffine clorurate a media catena (MCCPs)

Si tratta di una famiglia complessa di composti organici con catena carboniosa lineare di lunghezza variabile nell’intervallo C14-C17 che può essere clorurata in diverse percentuali. Le MCCP sono pericolose per l’ambiente acquatico e per l’uomo: sono stati infatti dimostrati effetti tossici sulla riproduzione e potenziali proprietà come interferenti endocrini. Le MCCP vengono utilizzate principalmente come plastificante secondario nel PVC al fine di ottimizzare le performance del plastificante primario, tipicamente più costoso, che pertanto può essere utilizzato in concentrazioni inferiori. Le paraffine clorurate a media catena mostrano inoltre proprietà di ritardante di fiamma e sono anche utilizzate come sostituto delle paraffine clorurate a catena corta in gomme, poliuretani, vernici, adesivi e sigillanti. Al momento non risultano presenti sul mercato delle alternative equivalenti all’uso delle MCCP, perché esse dimostrano di possedere al contempo diverse altre proprietà come la capacità di migliorare la resistenza all’acqua ed alla degradazione chimica, la viscosità, la stabilità nel tempo. Tuttavia, l’Öko Institut sostiene che l’industria sia in grado di adeguarsi poiché lo studio delle formulazioni a base PVC è in costante sviluppo e già alcune multinazionali del settore elettronico hanno inserito questa classe di composti all’interno dei propri capitolati. Pertanto l’organismo valutatore propone un valore limite nei materiali omogenei dello 0,1% in peso.

Triossido di antimonio (ATO)

Il triossido di antimonio è ampiamente utilizzato nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche come ritardante di fiamma in sinergia con gli alogeni. Comunemente si può trovare all’interno di plastiche utilizzate come contenitori, cavi e circuiti stampati. I motivi di preoccupazione legati all’uso di questa sostanza sono principalmente legati alla sua classificazione come sospetto cancerogeno ed ai dati scientifici raccolti a supporto di una tossicità per la riproduzione. La possibilità di sostituire il triossido di antimonio con un altro coadiuvante è considerata da scartare, mentre sembrano più promettenti la sostituzione della matrice polimerica utilizzata oppure la sostituzione della coppia alogeno-triossido di antimonio nel suo insieme. Per questo motivo, l’Öko-Institut ha suggerito la valutazione di una possibile restrizione per l’intero sistema costituito dal ritardante di fiamma alogenato e dal triossido di antimonio.

 

Le parti interessate possono fornire le proprie considerazioni fino al 30 gennaio, data nella quale avrà termine la consultazione pubblica.

Fonti:

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