Come noto, recentemente è stata pubblicata la DIR (UE) 2017/2398 che ha modificato la precedente versione del 2014 in materia di rischio da esposizione ad agenti cancerogeni. La nuova Direttiva ha modificato alcuni valori limite preesistenti (es. Polveri di legno duro) e ne ha aggiunti di nuovi per un totale di 14 sostanze coperte da un valore limite.

La disponibilità di valori limite di esposizione professionale definiti a livello comunitario permette una miglior armonizzazione nella gestione del rischio cancerogeno nelle aziende europee creando appunto una linea comune di gestione, utile soprattutto a quei paesi che non possiedono limiti nazionali.

Come detto la nuova Direttiva fornisce valori limite per 14 sostanze cancerogene, tuttavia allo stato attuale diverse altre sostanze cancerogene o mutagene di categoria 1A o 1B sono presenti sul mercato europeo. Da una analisi del database ECHA le sostanze classificate con tali pericoli sono circa 2700, molte delle quali utilizzate in bassissime quantità o da poche aziende, tuttavia altre sono utilizzate in maniera abbastanza generalizzata.

Per tale motivo, al fine di una ulteriore armonizzazione della gestione dei cancerogeni/mutageni in ambiente di lavoro, la Commissione Europea ha proposto una modifica alla Direttiva Cancerogeni indicando la necessità di definire nuovi valori limite comunitari per altre 7 sostanze, in particolare:

Per tali sostanze la Commissione Europea pubblica anche alcune tabelle in cui sono confrontati i valori limiti nazionali ad oggi presenti. A scopo esemplificativo si riportano di eseguito le tabelle di confronto fra i valori limite nazionali e il limite comunitario proposto dell’Epicloridrina e del Dicloruro di Etilene:

Dai grafici si nota una importante disuguaglianza fra i valori limite nazionali, oltre al fatto che alcuni stati membri non hanno definito limiti per tali sostanze..

La Commissione Europea stima importanti benefici per i lavoratori e per le aziende derivanti dalla definizione di valori limite per queste 7 sostanze. In particolare i maggiori benefici si ipotizzano per il Tricloroetilene e per gli Oli di motore usati, per i quali secondo una proiezione al 2069 si stimano:

• Oli motore usati: 880 vite salvate, 90.000 casi di cancro in meno e un beneficio sanitario monetizzato compreso tra € 0,3 miliardi e 1,6 miliardi relativi all'eliminazione dei costi sanitari.
• Tricloroetilene: 390 vite salvate e un beneficio per la salute monetizzato di 118-430 milioni di euro relativi all'eliminazione dei costi sanitari.

Con queste premesse, che pur dipendono da stime e quindi affette da una certa incertezza, dobbiamo quindi aspettarci che nei prossimi anni la Direttiva Cancerogeni sarà probabilmente ulteriormente modificata.

Fonte: europa.eu