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Sicurezza aziendale

Pubblicato un documento tecnico sui rischi da esposizione a LED

Riassunto delle opinioni dello SCHEER sul rischio da esposizione a LED

Le lampade a LED (Light Emitting Diod) stanno completamente sostituendo tipologie di lampade come quelle ad incandescenza o a gas e sono pertanto sempre più frequenti sia sui posti di lavoro che nelle case dei consumatori. L’esposizione a tali sorgenti non si limita perciò al solo periodo lavorativo ma quasi alla totalità della giornata.

Proprio per questo continuo incremento nel numero e nella durata dell’esposizione a sorgenti LED, la Commissione Europea ha commissionato uno studio al SCHEER (Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks) al fine di valutare gli eventuali rischi derivanti dall’esposizione a tali sorgenti, con particolare riferimento ai sistemi di illuminazione, ai display e ai soggetti vulnerabili (es. anziani e bambini). Di seguito è riportato un breve riassunto dello studio del SCHEER pubblicato tramite il documento “Opinion on Potential risks to human health of Light Emitting Diodes (LEDs)”.

Effetti della radiazione ottica emessa dai LED

Le radiazioni ottiche visibili hanno come principale organo bersaglio gli occhi e la cute e gli effetti su questi dipende da una molteplicità di parametri quali lunghezza d’onda, l’intensità della radiazione e la durata dell’esposizione.

Relativamente alla lunghezza d’onda lo spettro più critico è quello riferibile alla luce blu in quanto può provocare danni di origine fotochimica alla retina. A tal proposito si ricorda come ad oggi numerosi devices (smartphone, pc, ecc.) hanno la possibilità di modulare la radiazione emessa limitando la porzione del blu.

Nei processi fotochimici l’intensità della radiazione è un parametro fondamentale ma non l’unico da tenere in considerazione; infatti gli effetti di tali processi si basano sulla dose di radiazione assorbita calcolata come prodotto fra l’intensità e la durata dell’esposizione. Ad un aumento della durata di esposizione, a parità di radiazione emessa, la dose e i conseguenti effetti possono aumentare.

Oltre agli effetti sugli occhi, la radiazione UV emessa da alcune tipologie di LED può essere cancerogena per la pelle. Va specificato come i LED-UV forniti alla popolazione generale non sono molto frequenti, se non per le operazioni di foto-indurimento dello smalto per le unghie.

Al fine di garantire la sicurezza nell’esposizione a luce blu, l’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) ha predisposto dei limiti di esposizione validi sia per i lavoratori che per la popolazione generale.

LED vs Incandescenza

Come anticipato le lampade LED stanno sostituendo le “vecchie” lampade ad incandescenza. Nello schema successivo sono mostrate le principali differenze di spettro:

Led VS incandescenza

Come si nota nel grafico riportato come esempio nel documento dello SCHEER, le luci LED sono caratterizzate da due picchi di intensità della radiazione a circa 450nm e 600nm, corrispondenti rispettivamente alla luce blu e gialla. Le lampade ad incandescenza sono invece caratterizzate da una maggior emissione nello spettro del rosso (praticamente nullo invece per le lampade LED). Le lampade LED appaiono quindi più rilevanti in merito al rischio da luce blu mentre quelle ad incandescenza in relazione al danno termico da luce rossa/IR.

Conclusioni del report SCHEER

In relazione agli schermi LED lo SCHEER conclude che, per quanto riguarda l’esposizione oculare, la luce emessa degli schermi è inferiore al 10% del limite riferito al rischio fotochimico della luce blu. Seppur di intensità bassa, la luce degli schermi, come definito dallo SCHEER, può interferire con il ritmo circadiano; tuttavia tale influenza non è ancora del tutto chiara.

Rispetto all’esposizione dei bambini, esiste uno standard europeo che limita l'emissione di radiazioni ottiche dai giocattoli. Tuttavia, i bambini hanno una maggiore sensibilità alla luce blu e anche se le emissioni potrebbero non essere dannose, i LED blu potrebbero essere molto abbaglianti per i giovani bambini. Alcuni spettri di emissione dei LED possono indurre retinopatia fotochimica, che è particolarmente preoccupante per i bambini al di sotto dei tre anni di età. Lo standard non prende in considerazione prodotti diversi dai giocattoli, quindi va portata particolare attenzione nel fornire ai bambini altri dispositivi LED (ad esempio smartphone o tablet).

L’emissione di radiazione blu dalle luci LED interne alle automobili sono risultate essere di molto inferiori ai limiti ICNIRP. Lo SCHEER è invece maggiormente preoccupato delle luci diurne LED degli autoveicoli (luci di posizione) in quanto aumentano la porzione di luce blu assorbita causando possibili abbagliamenti, soprattutto per gli osservatori più anziani.

Il documento dello SCHEER si conclude con una breve considerazione sullo smaltimento delle luci LED che, vista la presenza di diverse sostanze pericolose al loro interno, dovrebbe essere oggetto di maggiori studi.

Considerando che l’utilizzo massivo della tecnologia LED è solo agli inizi, ci aspettiamo maggiori studi nel futuro.

Fonte: Commissione Europea

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