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Sicurezza aziendale

Valutazione del rischio occupazionale delle nanoparticelle dei nano-oggetti e agglomerati

Riportiamo un breve riassunto dell'approccio proposto circa la corretta valutazione del rischio occupazionale delle nanoparticelle dei nano-oggetti e agglomerati (NOAA)

La norma UNI CEN ISO/TS 21623, entrata in vigore il 26 luglio 2018, propone un approccio finalizzato valutare il rischio occupazionale volto a identificare le vie di esposizione, le possibili parti del corpo esposte e le potenziali conseguenze dell’esposizione riguardo all’assorbimento della pelle, agli effetti locali ed all’ingestione accidentale in relazione ai nano-oggetti e aggregati (NOAA).

In breve, l’approccio proposto è costituito dai passaggi di seguito riportati:

  • Step 1A: valutazione tossicologica del pericolo sulla base della composizione in NOAA. Sono definiti quattro casi che riportiamo di seguito per semplicità:
    • “NOAA alto pericolo”
    • “NOAA flessibili/non rigidi”
    • "Droplets liquidi a nano-scala”
    • Tutti gli “altri NOAA”.
  • Step 1B: screening del rischio potenziale associato con l’esposizione dermica a NOAA insolubili (“NOAA non flessibili”). Viene descritto un modello concettuale per valutare il rischio potenziale di esposizione in considerazione di diversi meccanismi di rilascio e delle differenti parti del corpo.
  • Step 1C: screening del rischio potenziale di esposizione dermica in base al lavoro. Sono studiati i dentisti, infermieri, parrucchieri, estetisti, pittori, muratori, addetti pulizie, addetti nel settore automotive.
  • Step 2: viene identificato un metodo basato sull’osservazione e sul comportamento del lavoratore (DREAM).
  • Step 3: sono indicate osservazioni addizionali riguardo il lavoratore, ad es. uso dei DPI, condizioni della pelle, contatti periorali.
  • Step 4: quantificazione delle NOAA mediante scanning electron microscopy (SEM) o electronic microscopy (EM).
  • Step 5: valutazione, prioritizzazione dei rischi, pianificazione del documento di gestione del rischio e del piano di miglioramento.

La norma, inoltre, riporta utili allegati informativi finalizzati a identificare più facilmente le industrie associate all’uso di nanomateriali e nanoparticelle, e inoltre specifica in dettaglio i metodi di stima del rischio proposti.

Fonte: UNI

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