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Ambiente

Nel 2023 prenderà avvio il primo processo di revisione dell’EU CMR

Il regolamento europeo sull’approvvigionamento responsabile di minerali e metalli si appresta ad affrontare la prima valutazione di efficacia

Per l’Unione Europea, il 2023 si prospetta essere un anno decisamente interessante dal punto di vista della regolamentazione: sono diversi gli studi di valutazione programmati riguardanti testi fondamentali della legislazione vigente. Rientra tra questi il Regolamento (UE) 2017/821 che stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori dell'Unione di stagno, tantalio e tungsteno, dei loro minerali, e di oro, originari di zone di conflitto o ad alto rischio.

Infatti, secondo l’art. 17 par. 2 del regolamento stesso, a partire dal 1° gennaio 2023 e con cadenza triennale, la Commissione deve valutare il funzionamento e l’efficacia del regolamento. Nell’anno corrente quindi, a soli due anni dalla piena applicabilità degli obblighi definiti dal testo di legge, il regolamento andrà incontro al primo processo di valutazione.

Nello specifico, saranno analizzati i seguenti temi:

1. Impatto del regolamento sulle zone di conflitto o ad alto rischio (CAHRAs):

  • la consapevolezza degli stakeholders;
  • gli impatti positivi (es. riduzione del rischio di impatti avversi) e negativi (nelle zone di conflitto o ad alto rischio - CAHRAs) in cui avviene l’estrazione, la manipolazione e l’esportazione del minerale;
  • i costi che le attività di estrazione artigianali (ASM) devono sostenere per la conformità;
  • la necessità di altre misure legislative per assicurare il funzionamento e l’efficacia del regolamento;
  • la necessità di nuove misure di cooperazione nei paesi di produzione dei minerali a supporto dell’implementazione del regolamento da parte degli importatori europei;

    2. Impatto del regolamento sugli operatori economici europei, in particolare le PMI:
     
  • la consapevolezza degli importatori;
  • le attività di implementazione da parte delle Autorità Competenti negli Stati Membri;
  • i costi che gli importatori e in particolare le PMI devono sostenere per la conformità;
  • l’adeguatezza e l’impatto dei regimi sul dovere di diligenza;
  • l’incidenza tra l’adozione del Responsible Minerals Information System (ReMIS) rispetto alla percentuale del totale degli operatori a valle che adottano regimi di dovuta diligenza.

    3. Misure di supporto:
     
  • implementazione dei regimi di dovuta diligenza da parte delle aziende europee, indipendentemente dal fatto che tali regimi siano riconosciuti dalla Commissione Europea;
  • valutazione di efficacia delle linee guida per gli operatori economici circa l’identificazione dei CAHRAs ed utilizzo della lista indicativa non esaustiva dei CAHRAs pubblicata nel sito https://www.cahraslist.net/;
  • valutazione di altre misure come l’European Partnership for Responsible Minerals (EPRM).

    4. Altre valutazioni:
     
  • possibile ampliamento del campo di applicazione del regolamento, in termini di minerali e metalli, con particolare riferimento alla possibile introduzione del cobalto;
  • possibile modifica/eliminazione delle soglie di volume di importazione previste dall’Allegato I del regolamento;
  • studio delle correlazioni tra gli impatti ambientali delle operazioni estrattive e i conflitti armati;
  • analisi delle correlazioni tra il regolamento e altre iniziative legislative sui temi della sostenibilità, come la proposta orizzontale sul governo societario sostenibile;
  • analisi del traffico illecito di prodotti rientranti nel campo di applicazione del regolamento, con particolare riferimento all’oro.

La valutazione dovrebbe portare alla redazione di un report finale di valutazione entro la fine del 2023 e alcuni punti in discussione sono decisamente interessanti e con impatti potenzialmente molto rilevanti, prima fra tutti la valutazione dell’ampliamento del campo di applicazione al cobalto e/o ad altri minerali e metalli. Nuove e importanti novità potrebbero quindi prospettarsi all’orizzonte e non mancheremo di tenervi aggiornati!


Fonte: Commissione europea

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