Le ultime novità sulle convenzioni di Basel, Rotterdam e Stoccolma (BRS).
Novità in tema di gestione dei rifiuti domestici e definizione di un mandato per la questione plastiche marine.
Gli ultimi aggiornamenti prevedono l’inserimento di nuove sostanze chimiche, la nascita di nuove collaborazioni per la gestione dei rifiuti domestici e la definizione di uno specifico mandato per affrontare la questione delle plastiche marine.
Durante l’ultima Conferenza delle Parti (2017 Triple COPs) tenutasi a Ginevra, hanno avuto luogo momenti importanti di accordo fra le parti aderenti alla convenzione di Basel, Rotterdam e Stoccolma (BRS Parties).
Le convenzioni di Basel, Rotterdam e Stoccolma hanno un obiettivo in comune: proteggere la salute umana e l’ambiente dai rischi derivanti da sostanze chimiche e rifiuti. Tutte e tre le convenzioni hanno compiuto notevoli progressi per quanto riguarda gli obiettivi che si sono prefissati i quali mirano a ridurre, se non ad eliminare, la dipendenza dall’uso di sostanze tossiche nella lotta contro gli organismi nocivi mediante la promozione di alternative ecologicamente valide che consentirebbero di aprire la strada verso un mondo più sicuro.
L’UNEP’s Executive Secretary delle tre convenzioni, Rolph Payet, ha dichiarato che “…abbiamo riscontrato un aumentato impegno dei governi. Questo significa che la rilevanza e l’importanza delle convenzioni BRS è fondamentale per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, per eradicare la povertà e per arrivare a vivere un mondo pacifico e corretto. Una gestione sostenibile delle sostanze chimiche e dei rifiuti deve essere soddisfatta, affinché la nostra salute e quella dei nostri figli siano protetti, ovunque viviamo e qualunque sia il nostro lavoro, qualunque sia il nostro genere, la nazionalità o il reddito…”
La convenzione di Basel ha raggiunto l’accordo su una serie di importanti decisioni che prevedono l’istituzione di una nuova collaborazione di natura pubblico-privata sulla gestione dei rifiuti domestici. Questa nuova collaborazione è stata creata per assistere i paesi ad affrontare questo problema, il quale presenta un livello di preoccupazione sempre più crescente e ha fornito uno specifico mandato mediante il quale si inizierà a discutere su un tema delicato e difficile come quello del rifiuto marino.
La convenzione di Rotterdam mediante consenso ha aggiunto tre nuove sostanze chimiche all’All. III. Due per la categoria pesticidi, il Carbofuran ed il Triclorfon, mentre le paraffine clorurate a catena corta (SCCPs) sono state inserite nella categoria sostanze chimiche industriali.
Il Carbofuran è un insetticida conosciuto con il nome commerciale Furadan utilizzato per il controllo degli insetti del suolo nella produzione di frutta e verdure. Ha impatti negativi sull’ambiente compresi uccelli, piccoli mammiferi ed api.
Il Tricolorfon è un insetticida o pesticida commercializzato in Europa con nomi diversi a seconda dei paesi in cui viene utilizzato (ad esempio Cefukon 80 in Europa, Dipterex in Brasile) ed utilizzato su frutta e verdura. E’ responsabile di avere effetti neurotossici e cancerogeni con effetti sul sistema riproduttivo umano e sul sistema endocrino.
Le paraffine clorurate a catena corta (SCCPs) sono sostanze chimiche utilizzate a livello industriale e conosciute con più di una denominazione commerciale (Chlorowax, A70 e Chlorofo). Esse sono utilizzate come “softner” nel settore delle vernici, riempitivi plastici e rivestimenti; sono ampiamente utilizzate anche come ritardanti di fiamma nel settore della gomma, plastica e tessile. La presenza in tracce di SCCPs è stata rilevata nell’aria, nei corsi d’acqua e nei sedimenti ponendo seri rischi verso il compartimento terrestre e nei confronti degli organismi che vivono nel compartimento acquatico.
In aggiunta alla sostanze sopra descritte, il COP ha preso la decisione di inserire i composti di Tributilstagno (TBT) nella categoria delle sostanze chimiche industriali in aggiunta alla categoria dei pesticidi.
I composti di Tributilstagno possono essere utilizzati sia come pesticidi che come sostanze industriali. Sono conosciuti da un punto di vista commerciale come Biomet e Intersmoot. L’utilizzo più comune è nelle vernici antivegetative per gli scafi delle navi e come biocidi nei preservanti del legno.
Restando sempre nell’ambito della convezione di Rotterdam, segnaliamo infine che non è stato raggiunto un accordo sull’amianto crisotilo, sul Carbosulfan e sulle formulazioni di pesticidi a base di Paraquat dicloruro e Fention. Sebbene un accordo non sia stato raggiunto, molte Parti hanno espresso la propria volontà a farlo, al fine di assicurare un efficace scambio di informazioni su tali sostanze. Pertanto, per queste ultime sostanze l’elenco non costituisce un divieto, ma consente alle Parti di prendere decisioni informate su eventuali loro future importazioni, basate su uno scambio di informazioni strutturato, più comunemente noto come procedura di consenso preventivo informato (PIC).
Obiettivi pienamente raggiunti invece per la Convenzione di Stoccolma che è riuscita far elencare tutti gli inquinanti organici persistenti (POP) raccomandati.
Entrando più nel dettaglio, il decaBDE e le paraffine clorurate a catena corta (SCCP) sono state inserite nell'All. A e l'esaclorobutadiene (HCBD) nell'All. C.
Il decabromodifenil etere - DecaBDE (commercializzato in miscela con il nome commerciale c-DecaBDE) è una sostanza chimica prodotta intenzionalmente utilizzata come additivo ritardante di fiamma nel settore plastico, tessile, degli adesivi, sigillanti, rivestimenti ed inchiostri. Le plastiche contenenti decaBDE sono impiegate nella fabbricazione di apparecchi elettrici ed elettronici, fili e cavi, tubi e tappeti. L’uso del decaBDE ha un impatto significativo sia sulla salute umana che sull’ambiente, con effetti negativi a carico del sistema riproduttivo, del sistema dello sviluppo e a livello neurotossico oltre ad esplicare un’azione di disturbatore del sistema endocrino.
L’esaclorobutadiene – HCBD è invece un inquinante organico persistente già presente nell’All.A della Convenzione di Stoccolma ed ora inserito anche nell’All. C. Esso è comunemente utilizzato come solvente per altri composti a base di cloro. Può causare tossicità sistemica successivamente all’esposizione per tutte tre le vie (orale, inalatoria e dermale). Gli effetti possono includere degenerazione del fegato grasso, nefrite necrotizzante epiteliale, depressione del sistema nervoso e cianosi.
Per le paraffine clorurate a catena corta (SCCP) valgono le medesime considerazioni espresse nell’ambito della Convenzione di Rotterdam.
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