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Sicurezza prodotto

One Substance, One Assessment (OSOA)

Proposto un approccio per migliorare il processo di valutazione della sicurezza delle sostanze chimiche, attraverso la condivisione di dati e la razionalizzazione del lavoro tecnico-scientifico

L'Unione Europea (UE) ha sviluppato un quadro normativo completo per le sostanze chimiche, al fine di assicurare un elevato livello di sicurezza per la salute umana e l’ambiente e per sostenere l'efficiente funzionamento del mercato interno. L’attuazione dei singoli strumenti legislativi è supportata da un'ampia mole di lavoro tecnico e scientifico che, a seconda della legislazione, coinvolge organismi diversi, in momenti diversi, nonché diverse agenzie dell'UE quali l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Questo panorama articolato può comportare talvolta risultati incoerenti nelle valutazioni per le stesse sostanze chimiche, oltre ad un uso inefficiente delle risorse, come in casi di valutazione di una stessa sostanza da parte di più organismi e/o di sovrapposizione del lavoro tecnico-scientifico, con risultati potenzialmente divergenti.

Nel contesto dell’European Green Deal e della strategia per la sostenibilità delle sostanze chimiche, la Commissione Europea ha proposto l'approccio "one substance, one assessment" volto a migliorare l'efficienza, l'efficacia, la coerenza e la trasparenza delle valutazioni di sicurezza nei diversi atti legislativi dell'UE.

Due sono le azioni chiave in questa direzione:

  • razionalizzare l'uso delle competenze e delle risorse, riassegnando il lavoro tecnico-scientifico alle varie agenzie dell'UE e ai comitati scientifici (SCCS, SCHEER...), per garantire una chiara attribuzione di responsabilità e una buona cooperazione tra tutti gli organismi coinvolti;
  • istituire una piattaforma comune di dati sulle sostanze chimiche, stabilendo norme per garantire che i dati in essa contenuti siano reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili dalle varie agenzie e organismi.

Per sviluppare e implementare quanto sopra, l’iniziativa si pone come obiettivi di:

  • rafforzare la cooperazione e consolidare il lavoro scientifico e tecnico delle agenzie europee (ECHA, EFSA, EMA ed EEA) che si allineeranno circa la definizione di priorità, tempistiche, processi e metodologie per la valutazione. Valutazioni e conoscenze acquisite nell'ambito di un determinato atto legislativo (ad esempio sui biocidi) saranno riutilizzate anche per un altro (ad esempio nei giocattoli);
  • attraverso la piattaforma comune, condividere informazioni circa pericoli, proprietà fisico-chimiche, presenza nell'ambiente, emissioni, usi, sostenibilità ambientale e processi normativi in corso. La piattaforma comune ingloberà le esistenti, quali la piattaforma informativa sul monitoraggio delle sostanze chimiche (IPCHEM), lo strumento di coordinamento delle attività pubbliche (PACT) e lo strumento di ricerca della legislazione dell'UE in materia di sostanze chimiche (EUCLEF);
  • raccogliere in un unico collettore dati di biomonitoraggio umano per avere a disposizione informazioni circa l’esposizione dei cittadini dell'UE alle sostanze chimiche;
  • individuare precocemente possibili rischi chimici e la relativa diffusione, come ad esempio quelli derivanti dai PFAS, attraverso l’implementazione di un piano di monitoraggio specifico, in modo da permettere interventi tempestivi sia in termini d’azione che normativi.

Tra gli aspetti da sviluppare, risulta quindi fondamentale sincronizzare e coordinare le valutazioni attraverso metodi coerenti e, per quanto possibile, armonizzati; favorire la buona cooperazione tra le parti coinvolte; garantire l’accesso a tutti i dati disponibili senza oneri tecnici o amministrativi.

Data la complessità del contesto, questa proposta si articola in tre atti (due regolamenti e una direttiva) ed è attualmente in fase di commento del testo in adozione; prossimo passaggio sarà l’esame da parte del Parlamento e Consiglio Europeo, secondo procedura legislativa ordinaria.
 

Fonte: Commissione europea (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8)

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