Nuova opinione di Efsa sulla valutazione del rischio delle sostanze chimiche negli alimenti
Nuova stima dell’esposizione delle sostanze chimiche provenienti dai FCM alla popolazione di consumatori.
EFSA ha di recente pubblicato un'opinione su nuovi sviluppi sulla valutazione del rischio delle sostanze chimiche negli alimenti ed il conseguente impatto che questi potrebbero avere sulla valutazione della sicurezza delle sostanze utilizzate nei materiali a contatto con gli alimenti (FCM).
L’opinione è stata messa in consultazione pubblica per 3 mesi prima della sua pubblicazione ed è stata modificata in seguito ai commenti ricevuti. L’opinione darà alla Commissione Europea le basi scientifiche per una gestione del rischio in quanto il documento è stato redatto dal CEF panel (Panel on Food Contact Materials, Enzymes, Flavourings and Processing Aids) tenendo in considerazione l’esperienza acquisita con le valutazioni di centinaia di sostanze dal 2001 ad ora. Di contro la Commissione darà un feedback ad EFSA per preparare le nuove linee guida per la valutazione della sicurezza delle sostanze usate nei FCM che sostituirà la versione del 2001.
La necessità di aggiornare la linea guida sulla valutazione del rischio nasce dal fatto di voler porre particolare attenzione alle sostanze non intenzionalmente aggiunte (NIAS) presenti nel prodotto finito e non solo alle sostanze utilizzate per produrre il materiale od oggetto a contatto con alimenti.
Nel prodotto finito infatti ci possono essere sostanze formatesi involontariamente durante il processo di fabbricazione (es. reazioni chimiche non previste o incomplete, degradazione termica ecc.) che devono essere valutate per poter dichiarare la conformità all’art.3 del Regolamento (CE) 1935/2004.
Una novità riguarda i dati di tossicità ritenuti necessari per una valutazione del rischio più conservativa.
Per le sostanze usate nei FCM saranno sempre richiesti i test di genotossicità anche se la loro migrazione nel cibo è inferiore a 0,05 mg/kg. L’opinione introduce sia per la valutazione delle sostanze intenzionalmente aggiunte sia per i NIAS dei valori soglia di esposizione (1,5; 30 e 80 µg/kg di peso corporeo al giorno) basati su un approccio TTC (threshold of toxicological concern) per definire i dati tossicologici necessari per una valutazione del rischio.
Per le sostanze genotossiche il valore soglia di esposizione per il quale non è necessario produrre dati viene stabilito pari a 0,15 μg/uomo per giorno.
Altra grande novità riguarda la stima dell’esposizione delle sostanze chimiche provenienti dai FCM alla popolazione di consumatori. Nella linea guida del 2001 l’esposizione veniva stimata a partire dal consumo medio di 2 kg di alimento di cui 1kg contaminato dalle sostanze provenienti dal packaging al giorno e consumato da una persona adulta di 60 kg per tutta la durata della vita.
Grazie alla raccolta dei dati di consumo reale degli alimenti condotta dai paesi dell’Unione e dei consumi di acqua condotti dalla Organizzazione mondiale della sanità (WHO) gli esperti dell'EFSA hanno proposto quattro categorie alimentari predefinite per lattanti (bambini da 12 a 36 mesi) e neonati (bambini fino a 12 mesi) definendo altrettanti livelli di consumo di alimenti (food consumption) da utilizzare per la stima dell’esposizione e quindi una valutazione del rischio conservativa per tutta la popolazione.
Qui di seguito, le quattro nuove categorie sopra citate:
L’opinione è stata messa in consultazione pubblica per 3 mesi prima della sua pubblicazione ed è stata modificata in seguito ai commenti ricevuti. L’opinione darà alla Commissione Europea le basi scientifiche per una gestione del rischio in quanto il documento è stato redatto dal CEF panel (Panel on Food Contact Materials, Enzymes, Flavourings and Processing Aids) tenendo in considerazione l’esperienza acquisita con le valutazioni di centinaia di sostanze dal 2001 ad ora. Di contro la Commissione darà un feedback ad EFSA per preparare le nuove linee guida per la valutazione della sicurezza delle sostanze usate nei FCM che sostituirà la versione del 2001.
La necessità di aggiornare la linea guida sulla valutazione del rischio nasce dal fatto di voler porre particolare attenzione alle sostanze non intenzionalmente aggiunte (NIAS) presenti nel prodotto finito e non solo alle sostanze utilizzate per produrre il materiale od oggetto a contatto con alimenti.
Nel prodotto finito infatti ci possono essere sostanze formatesi involontariamente durante il processo di fabbricazione (es. reazioni chimiche non previste o incomplete, degradazione termica ecc.) che devono essere valutate per poter dichiarare la conformità all’art.3 del Regolamento (CE) 1935/2004.
Una novità riguarda i dati di tossicità ritenuti necessari per una valutazione del rischio più conservativa.
Per le sostanze usate nei FCM saranno sempre richiesti i test di genotossicità anche se la loro migrazione nel cibo è inferiore a 0,05 mg/kg. L’opinione introduce sia per la valutazione delle sostanze intenzionalmente aggiunte sia per i NIAS dei valori soglia di esposizione (1,5; 30 e 80 µg/kg di peso corporeo al giorno) basati su un approccio TTC (threshold of toxicological concern) per definire i dati tossicologici necessari per una valutazione del rischio.
Per le sostanze genotossiche il valore soglia di esposizione per il quale non è necessario produrre dati viene stabilito pari a 0,15 μg/uomo per giorno.
Altra grande novità riguarda la stima dell’esposizione delle sostanze chimiche provenienti dai FCM alla popolazione di consumatori. Nella linea guida del 2001 l’esposizione veniva stimata a partire dal consumo medio di 2 kg di alimento di cui 1kg contaminato dalle sostanze provenienti dal packaging al giorno e consumato da una persona adulta di 60 kg per tutta la durata della vita.
Grazie alla raccolta dei dati di consumo reale degli alimenti condotta dai paesi dell’Unione e dei consumi di acqua condotti dalla Organizzazione mondiale della sanità (WHO) gli esperti dell'EFSA hanno proposto quattro categorie alimentari predefinite per lattanti (bambini da 12 a 36 mesi) e neonati (bambini fino a 12 mesi) definendo altrettanti livelli di consumo di alimenti (food consumption) da utilizzare per la stima dell’esposizione e quindi una valutazione del rischio conservativa per tutta la popolazione.
Qui di seguito, le quattro nuove categorie sopra citate:
Table 1: | Food consumption figures based on categorisation of application(s) of the food contact material(s) containing the substance under evaluation |
||
Category | Food Categories for wich the FCM containing the substance under evaluation are intended to be used |
Population driving the consumption |
Food consumption to be consider for the estimation of exposure (g/kg bw per day) |
1 | Water and baby bottle contents such as reconstituted milk formula |
Infants | 150 |
2 | Milk, milk products and other non-alcoholic drinks (e.g. fruit and vegetable juices) |
Toddlers | 80 |
3 | Solid foods specifically intended for infant and toddlers |
Toddlers | 50 |
4 | Foodstuffs not covered by categories 1,2 and 3 | Toddlers | 20 |
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