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1) Il Rischio Chimico: questo sconosciuto!

La chimica sta giocando un ruolo fondamentale nelle nostre vite: infatti, sempre più spesso veniamo a contatto con prodotti e oggetti che contengono chimica, che sono fatti di sostanze chimiche e che, in alcuni casi, potrebbero rilasciare tali sostanze. Per questo la corretta gestione dell’informazione chimica diventa fondamentale per evitare di mettere a serio rischio la salute dell’uomo e dell’ambiente. A maggior ragione questo concetto deve essere ben radicato nelle aziende manifatturiere dove materie prime, macchine produttive, semilavorati e processi produttivi possono contenere/rilasciare sostanze chimiche pericolose. Dunque, stiamo parlando dell’importanza di analizzare il rischio chimico.

Prima di tutto bisogna partire da un concetto fondamentale e troppo spesso frainteso: la valutazione del rischio da agenti chimici non è rivolto alle sole aziende chimiche. Anzi: questo particolare rischio dev’esser valutato in tutte quelle realtà che al loro interno possono avere delle sostanze chimiche (siano esse pericolose o meno).

Però, prima di capire come affrontare la valutazione del rischio chimico, è utile cominciare per ordine rispondendo ad una domanda banale ma non scontata: che cos’è il rischio chimico in azienda? Potremmo identificare il rischio chimico come quel rischio connesso all’impiego di agenti chimici sul posto di lavoro. Se tale definizione sembra semplice e immediata, possiamo assicurare che non è altrettanto semplice valutare e gestire il rischio chimico in quanto rappresenta uno dei rischi più complessi nel panorama della prevenzione (oltre ad essere spesso “subdolo e nascosto” ad occhi meno esperti).

A livello normativo il rischio chimico viene disciplinato dal Decreto Legislativo 81/08 al Titolo IX, ma in realtà sono molte altre le norme che entrano in gioco quando si ha a che fare con la gestione degli agenti chimici. Si tratta difatti di un fitto intreccio fra adempimenti di legge ed informazioni aziendali che fanno riferimento alle normative europee e nazionali: cominciando dai Regolamenti REACH e CLP senza trascurare il Regolamento che disciplina le SDS, continuando con la normativa sugli incidenti rilevanti (SEVESO) e quella sulle atmosfere esplosive (ATEX), proseguendo con gli obblighi di legge degli ambienti confinati fino ad arrivare al complesso panorama che disciplina il trasporto di merci pericolose (es. ADR).

Dunque, anche solo pensare di riordinare questo complesso “puzzle” senza conoscere a fondo tutte le materie sulla quale si basa la valutazione del rischio chimico e da agenti cancerogeni/mutageni risulta essere un’impresa alquanto ardua. Infatti, una buona valutazione del rischio chimico trae il suo successo su questi tre pilastri fondamentali:

1) Conoscenza chimica: è necessario conoscere le basi della chimica, dei legami, della trasformazione della materia, dei processi in cui le sostanze possono essere coinvolte. Muoversi senza conoscere la chimica potrebbe comportare il rischio di sottovalutare o non considerare banalmente una sostanza non desiderata che si viene a formare durante l’attività lavorativa per interazione tra sostanze chimiche o tra chimica ed energia applicata ad essa;

2) Conoscenza normativa: come già accennato sono molte le leggi italiane ed europee che formano questo complesso normativo dedicato alla corretta gestione degli agenti chimici. È importante conoscere a fondo ciascuna di esse perché, grazie anche alle peculiarità di ciascuna legge, si può perseguire l’obiettivo di applicare correttamente il “desiderio” del legislatore;

3) Esperienza: poco fa dicevamo che il rischio chimico è pressoché invisibile (o “subdolo”), per questo motivo molto spesso esso non è completamente prevedibile. Per tale ragione una pluriennale esperienza gioca un ruolo assai fondamentale nella valutazione dei pericoli e nell’individuazione delle principali situazioni di esposizione (e, quindi, di rischio).

Grazie alla nostra esperienza maturata al fianco delle aziende nella gestione del dato chimico e nella prevenzione aziendale, siamo in grado di offrire un innovativo (ed unico) servizio di valutazione e aggiornamento del rischio da agenti chimici e cancerogeni/mutageni: difatti tramite un sistema perfettamente integrato e costantemente aggiornato con le così dette normative di prodotto (quali il Reg. REACH) , siamo in grado di svolgere quello che chiamiamo Rischio Chimico Continuativo.

Data l’importanza fondamentale di questa tematica, abbiamo quindi deciso di creare una rubrica dedicata a questo tema dove condivideremo contenuti e idee in ogni puntata. In pratica racconteremo il nostro modo di gestire il rischio chimico in azienda in modo puntale e preciso (secondo quello che in azienda ci piace definire come Tommaso pensiero*).

 

* Tommaso è l'autore di questi elaborati oltre ad essere il responsabile del servizio di Rischio Chimico Continuativo. Quando parliamo del "Tommaso pensiero" ci riferiamo al suo modo di vedere il lavoro in maniera alquanto puntigliosa e precisa.

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