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1) La gestione delle sostanze chimiche negli articoli (oggetti) immessi sul mercato

Tutti gli oggetti anche quelli utilizzati quotidianamente contengono sostanze chimiche, che devono quindi essere conosciute e regolamentate per poterne garantire la sicurezza d’uso.

Può sembrare strano pensare ad un cellulare, una sedia, un’automobile o una finestra considerando le sostanze chimiche che possono essere contenute in tali prodotti. Eppure tutti gli oggetti, da quelli più comuni e banali a quelli più sofisticati e tecnologici, derivano da sostanze chimiche (naturali o sintetiche), che, nel corso delle successive lavorazioni, sono state miscelate, trasformate e plasmate per ottenere le caratteristiche (forma, aspetto, superficie, ecc.) necessarie all’utilità e funzionalità di tali oggetti. Tali sostanze continuano ad essere presenti in questi prodotti (magari in forme o in matrici differenti dalla quelle iniziali) e in alcuni casi possono porre un rischio per la salute umana e/o per l’ambiente.      

Non ci dobbiamo quindi stupire se da una ventina d’anni a questa parte l’Unione Europea ha promulgato molti corpi legislativi con l’obiettivo di conoscere, gestire e regolamentare le sostanze chimiche presenti negli oggetti in vari ambiti. Il più importante provvedimento in tal senso è il Regolamento REACH (Reg. (CE) 1907/2006) che disciplina le sostanze chimiche lungo tutta la loro vita utile: dalla fabbricazione, fino all’inclusione in oggetti, che il regolamento chiama “articoli”. Obiettivo del Regolamento REACH è quello di conoscere le sostanze preoccupanti contenute negli articoli, in modo da informare gli utilizzatori e i consumatori circa la loro presenza e fornire le misure da adottare per l’utilizzo e la manipolazione in piena sicurezza, minimizzando i rischi per la salute umana e per l’ambiente.  

Altre normative europee in questo senso si focalizzano invece su sostanze altamente pericolose contenute negli oggetti con la finalità di limitarne l’uso in fase di progettazione degli articoli, portando a fine vita prodotti con un minor contenuto di tali sostanze favorendo così il recupero e il riutilizzo dei materiali.

La gestione della conformità degli articoli è quindi di grande attualità ed è trasversale a tutti i settori industriali: è ormai divenuto comune sentir parlare di “Restricted Substances List” imposte a livello normativo oppure direttamente dagli stessi clienti nei capitolati di forntura. Tale tema si pone quindi come una delle sfide più importanti e interessanti che le aziende manifatturiere di tutta Europa si trovano oggi ad affrontare.

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