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Ambiente

La Commissione Europea pubblica una raccomandazione sul Safe and Sustainable by Design per sostanze e materiali

Come anticipato nella Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, l’UE pone le basi per una gestione a tutto tondo della sostenibilità nel mondo chimico.

Nel mese di dicembre 2022, la Commissione Europea ha adottato un nuovo documento in forma di raccomandazione relativo alla tematica del Safe and Sustainable by Design (SSbD), espressione con cui ci si riferisce alla progettazione e allo sviluppo di sostanze e materiali sicuri e sostenibili nel contesto delle attività di ricerca e innovazione (R&I). Nella Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, definita nel 2020 dall’Unione Europea come parte integrante del Green Deal, la Commissione ha dichiarato che avrebbe definito i criteri in materia di SSbD, un nuovo approccio che sorpassa con decisione gli attuali requisiti di conformità regolatoria sui prodotti. La denominazione scelta per questo nuovo approccio chiarisce che esso riconosce la sicurezza come quarta dimensione della sostenibilità, a integrazione delle tre “classiche” (sociale, ambientale ed economica).

Attenzione: il concetto di SSbD non si applica solamente allo sviluppo di nuovi sostanze e materiali, ma anche alla riprogettazione di quelli esistenti.

Il quadro SSbD si compone di due elementi:

  1. la (ri)progettazione secondo determinati principi guida, di cui la nuova raccomandazione fornisce un elenco non esaustivo;
  2. la valutazione di sicurezza e sostenibilità del prodotto chimico o del materiale.

La valutazione di sicurezza e sostenibilità in particolare si compone di quattro fasi, di cui le prime tre coprono diversi aspetti della sicurezza di sostanze e materiali, mentre la quarta considera gli aspetti di sostenibilità ambientale, che dovranno tutti essere misurabili attraverso l’uso di indicatori:

  • Fase 1 – Valutazione dei pericoli (proprietà intrinseche);
  • Fase 2 – Aspetti della produzione e lavorazione legati alla salute umana e alla sicurezza;
  • Fase 3 – Aspetti dell’applicazione finale connessi alla salute umana e all’ambiente;
  • Fase 4 – Valutazione della sostenibilità ambientale.

Per ciascuna di queste quattro fasi, la raccomandazione appena pubblicata fornisce metodi di valutazione che si appoggiano a strumenti già esistenti, come ad esempio i criteri di valutazione della pericolosità definiti dai regolamenti REACH e CLP nella fase 1, modelli di valutazione del rischio come ECETOC TRA, Chesar o Stoffenmanager nelle fasi 2 e 3, gli approcci di LCA nella fase 4.

La raccomandazione chiarisce infine che in futuro la valutazione di sicurezza e sostenibilità comprenderà anche una quinta fase dedicata alla dimensione socioeconomica, che tuttavia al momento resta ancora da definire.

Con questa raccomandazione la Commissione intende di fatto lanciare la fase di “testing” di questo progetto ed ottenere feedback per migliorare la rilevanza, l’affidabilità e la fattibilità della valutazione di sicurezza e sostenibilità.

Consigliamo a tutti di prendere visione del documento della Commissione, che consente di entrare nell’ottica di un progetto di ampio respiro che influenzerà da vicino l’attività di molte aziende nel prossimo futuro.

 

Fonte: EUR-Lex

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