Nel corso della valutazione dell’autorizzazione unionale di una famiglia di prodotti è stata posta l’attenzione su alcuni prodotti contenenti il termine “bio” nel nome commerciale. Tale prefisso, secondo lo SCBP e secondo diversi Stati Membri, potrebbe risultare ingannevole per il consumatore che, per la maggior parte dei casi, asserisce che il termine “bio” sia sinonimo di “biologico”. Tale assunzione porterebbe, dunque, alla convinzione che un prodotto biocida contenente una dicitura ‘environment friendly’ possa essere meno rischioso e più sicuro rispetto ad un analogo prodotto presente sul medesimo scaffale.

Nel mese di marzo è stata pubblicata la bozza di una nota del 99th Competent Authorities (CAs) meeting volta a trovare un punto di incontro tra CAs al fine di mettere a punto un approccio armonizzato da utilizzare per la valutazione dell’uso di diciture quali “bio”, “eco”, “green”, “naturale” o “biologico” su prodotti biocidi.

Due differenti opzioni sono state suggerite dalla Commissione Europea per un approccio quanto più armonizzato tra i vari Stati Membri e sono di seguito discusse.

• Divieto di utilizzo di diciture “bio”, “eco” ed altri termini ingannevoli come “green”, “naturale”, “biologico”, “organic”, ecc. come prefissi o suffissi in nomi commerciali di qualsiasi prodotto biocida.

Questa opzione sarebbe da considerare:

1. nel caso di prodotti biocidi in corso di valutazione (es. autorizzazione nazionale/dell’Unione) per i quali si consiglia di modificare i nomi commerciali presenti sull’SPC (Summary Product Characteristic);
2. per prodotti biocidi soggetti alle misure transitorie dettati dall’Articolo 89 del Regolamento UE 528/2012 (o BPR);
3. per i prodotti biocidi già autorizzati ai sensi del BPR (es. attraverso autorizzazione nazionale o dell’Unione o per mutuo riconoscimento); la Commissione Europea dovrà stabilire se la modifica dei nomi commerciali di tali prodotti potrà essere attuata contestualmente al rinnovo dell’autorizzazione o se sarà necessario stabilire una scadenza entro la quale tutti i prodotti biocidi già autorizzati con tali termini dovranno essere modificati.
4. anche per i prodotti biocidi autorizzati secondo l’articolo 55 del BPR, che godono di specifica esenzione dagli Articoli 17 e 18 dello stesso Regolamento, sarebbe opportuno applicare le nuove disposizioni in materia di etichettatura (Articolo 69 del BPR).

• Case-by-case/product-by-product analysis. Per questa seconda opzione la Commissione Europea prevede che vengano fornite da parte dell’applicant giustificazioni in merito all’utilizzo di tali diciture come ‘non ingannevoli’.

Tuttavia, questo approccio potrebbe risultare in una valutazione non omogenea e coordinata da parte dei differenti Stati Membri che potrebbero, ad esempio, autorizzare un prodotto denominato con una dicitura ingannevole in uno Stato Membro e non ritenere idoneo lo stesso nome commerciale del medesimo prodotto biocida in uno Stato Membro differente. Queste discrepanze verrebbero meno solo con un approccio coordinato ed armonizzato tra tutti gli Stati Membri.

La Commissione Europea attende (e noi con lei) un aggiornamento in merito alla discussione finale tra i vari Stati Membri in relazione alle possibili opzioni suggerite.

Fonte: 99th CA meeting