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Sicurezza prodotto

Proposta di modifica alla classificazione armonizzata per la sostanza diclorometano

L’Italia ha proposto una modifica della classificazione armonizzata del diclorometano a mutageno di categoria 2, H341 e cancerogeno di categoria 1B, H350

Il 13 marzo 2023 è stato sottomesso il dossier di proposta di classificazione armonizzata per il diclorometano da parte dell’Italia. Il Ministero della Salute ha infatti avanzato una proposta di aggiornamento di classificazione della sostanza dall’attuale Carc. 2, H351 alla ben più pesante e peggiorativa Muta. 2, H341 e Carc 1B, 350.

Il diclorometano, sostanza largamente impiegata in diversi ambiti di utilizzo industriale, è stato oggetto di valutazione ai sensi del Titolo VI del Reg. REACH da parte dell’Italia ed è entrata nel CoRAP. Tra le diverse considerazioni fatte a livello di valutazione della sostanza, è stata individuata la necessità di proposta di classificazione armonizzata sopra menzionata.

Gli impatti regolatori che questa proposta di classificazione armonizzata potrebbe avere, se venisse accettata, sarebbero molteplici: a partire dagli aggiornamenti di schede di sicurezza, etichette ed eventuali notifiche PCN eseguite, fino ad arrivare a una possibile inclusione della sostanza nel campo di applicazione della restrizione 28 dell’Allegato XVII del Reg. REACH. Se la sostanza venisse infatti inclusa nella Appendice 2 del Regolamento sarebbe vietata la vendita al pubblico di questa sostanza in quanto tale o in quanto componente di un’altra sostanza o di una miscela. Inoltre, se la sostanza venisse armonizzata come cancerogeno di categoria 1B, ci sarebbero enormi conseguenze anche a livello di gestione del rischio chimico da parte delle aziende.

L’impatto che questa classificazione armonizzata potrebbe avere sarebbe davvero notevole in quanto il diclorometano ad oggi è utilizzato in molteplici settori dell’industria chimica. In particolare, la sostanza viene prodotta e/o importata in Europa in quantitativi ≥ 100 000 tonn/anno per l’utilizzo, ad esempio, nell’industria tessile, plastica, industria della gomma e delle pelli. Viene inoltre utilizzato in prodotti detergenti, adesivi e sigillanti, come agente di estrazione e in prodotti di rivestimento.


Fonte: ECHA (1 e 2)

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