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Sicurezza prodotto

L’Öko-Institut ha espresso parere sfavorevole circa l’inserimento di quattro nuove sostanze nelle restrizioni RoHS

Aperta a nome della Commissione una consultazione pubblica

L’Istituto tedesco di Ecologia Applicata Öko-Institut rappresenta il più autorevole ente di valutazione in ambito RoHS ed ha ora concluso il processo di valutazione per una serie di sostanze che la Commissione aveva individuato per una possibile inclusione nelle restrizioni dell’Allegato II della Direttiva RoHS II. L’ Öko-Institut ha raccomandato di non porre queste sostanze in restrizione, con diverse motivazioni. Di seguito riportiamo la lista di sostanze valutate, con una breve sintesi di quanto segnalato:

  • Sali di cobalto, dicloruro e solfato: la restrizione non è raccomandata poiché i sali di cobalto non sono presenti nella loro forma originale all’interno delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche;
  • Solfato e sulfammato di nickel: un’eventuale restrizione non è ritenuta utile poiché non sarebbe efficacee nel disincentivare il loro uso;
  • Berillio: il berillio è considerato fondamentale per la funzionalità delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, soprattutto nelle applicazioni biomediche e industriali. Pertanto, l’Öko-Institut suggerisce di non introdurre una nuova restrizione per il berillio, ma invece di fissare un limite di esposizione occupazionale (OEL);
  • Fosfuro di indio: la restrizione è sconsigliata anche in questo caso per il ruolo fondamentale della sostanza nella funzionalità delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, specialmente nell’area delle telecomunicazioni.

A seguito della valutazioni, l’Öko-Institut ha aperto a nome della Commissione una consultazione pubblica in cui le parti interessate potranno esprimere i propri commenti sui vari dossier. La consultazione rimarrà aperta fino al 7 novembre.

Rimanendo nel settore elettronico, informiamo che nei giorni scorsi l’International Bromine Council (BSEF) ha dichiarato che si opporrà fermamente alla restrizione sui ritardanti di fiamma alogenati posta in essere lo scorso 1° ottobre da una bozza di Regolamento come requisito per i display elettronici a partire dal 1° marzo 2021 nel contesto della Direttiva Europea Ecodesign. Tra i motivi di dissenso dichiarati dal Bromine Council (BSEF) vi sono una supposta anomalia nella procedura che ha portato all’introduzione di queste nuove disposizioni e la sovrapposizione con le disposizioni RoHS.

Fonti:

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