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Sicurezza aziendale

Consultazione sul cobalto e i suoi composti inorganici

ECHA ha aperto le consultazioni pubbliche in relazione al report scientifico per la determinazione di limiti di esposizione per il cobalto e i suoi composti inorganici

Il cobalto e i suoi composti sono sostanze cancerogene per le quali non è possibile determinare un limite di esposizione occupazionale e una relazione rischio-esposizione (EER) che esprimano il valore di rischio di cancro ai polmoni in funzione della concentrazione di tali sostanze in aria.

Nonostante tale premessa, alcuni Stati membri (come Austria, Belgio, Danimarca, Francia…) hanno determinato dei valori limite di esposizione occupazionale considerando l’esposizione a lungo (8h) e a breve termine (15min). Francia, Germania e Finlandia, hanno inoltre individuato dei limiti di esposizione biologici.

Visto l’ampio utilizzo del cobalto e dei suoi composti (produzione di batterie per veicoli elettrici, tablet e smartphone, leghe a base di nichel, utensili; formulazione di pigmenti o vernici; trattamenti superficiali di passivazione e placcatura) e i monitoraggi dell’esposizione che sono stati eseguiti su lavoratori e sulla popolazione al fine di definire i valori di concentrazione di background delle sostanze, la Commissione si propone di definire dei valori limite di esposizione a livello dell’Unione.

È stato pubblicato il report scientifico relativo al cobalto e ai suoi composti organici nei quali vengono descritti e pubblicati gli approcci utilizzati per la definizione degli OEL.

Come anticipato, non è possibile identificare un limite di esposizione in relazione alla cancerogenicità del cobalto e dei suoi composti inorganici; tuttavia, il RAC ha definito un livello di esposizione di 0.5 µg cobalto/m3 (frazione respirabile) come “breaking point” al di sotto del quale i meccanismi legati all'infiammazione polmonare dovrebbero non essere più una preoccupazione e quindi il rischio di cancro stimato per unità di esposizione è inferiore a quello stimato a livelli di esposizione superiori. Ciò determina la possibile definizione di un OEL-TWA (8h) di 0.5 µg cobalto/m3 (frazione respirabile).

Poiché gli effetti critici causati dall’esposizione al cobalto si esplicano nel lungo termine, non è stato proposto alcun valore di esposizione a breve termine (STEL).

Infine, i dati di correlazione tra concentrazione di cobalto in aria (mg/m3) e nelle urine (µg/L), renderebbero possibile determinare un valore limite di esposizione biologico considerando che il BVG (Valore biologico guida), rilevato durante studi sulla popolazione europea, di cobalto nelle urine è tra 1 e 2 µg/L e che è stato proposto di fissarlo a 2 µg/L.

Alla luce di tali conclusioni, ECHA ha aperto una consultazione pubblica al fine di ricevere commenti specifici sul report scientifico pubblicato entro il prossimo 10 giugno.

È possibile presentare i propri commenti al seguente link.


Fonte: ECHA

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