Nei giorni scorsi, la Commissione Europea ha adottato il nuovo Circular Economy Action Plan, una delle principali azioni per la costruzione dell’European Green Deal. Il piano ha l’obiettivo di aumentare la fiducia nei materiali recuperati, che dovrebbero diventare di norma più efficienti, sicuri, durevoli, insomma di alta qualità e creare un mercato interno efficiente per tali materiali. La sicurezza chimica dell’End of Waste rimane uno dei tanti punti critici, nonostante il Regolamento REACH abbia contribuito molto a ridurre la presenza di sostanze pericolose nei prodotti al fine di proteggere i cittadini e l’ambiente. L’Europa intende:

• Supportare lo sviluppo di metodi di rimozione dei contaminanti dai rifiuti;
• Sviluppare tecnologie che minimizzino la presenza di sostanze pericolose nei materiali riciclati e negli articoli di cui si compongono;
• Cooperare con il mondo dell’industria per sviluppare sistemi armonizzati per tracciare e gestire le informazioni sulle sostanze SVHC, grazie al nuovo SCIP database di ECHA;
• Migliorare la classificazione e la gestione dei rifiuti pericolosi, anche allineandole a quelle previste per i prodotti chimici;
• Proporre modifiche agli allegati al Regolamento sugli inquinanti organici persistenti, in linea con il progresso tecnico e scientifico e con la regolamentazione internazionale della Convenzione di Stoccolma.

La messa in atto di tale piano ruoterà attorno all’estensione del campo di applicazione della Direttiva Ecodesign alla gamma più ampia possibile di prodotti, oltre quindi il mondo dell’energia. Inoltre, per aumentare la sensibilità di tutti i cittadini, la Commissione proporrà una revisione della normativa europea riguardante i consumatori in modo che essi possano ricevere informazioni affidabili e rilevanti sui prodotti già al punto vendita.

L’Europa sembra quindi muoversi con decisione verso gli obiettivi di sostenibilità che nei mesi scorsi sono stati dichiarati come impegno di fronte ai cittadini e ci prepariamo a significative novità nell’ambito normativo.

Fonte: Commissione Europea